LA ROSA CANINA – tisane e liquori

Lungo  la strada sterrata che si inerpica  per salire al Casetto cresce la rosa canina.             

In primavera i cespugli fioriti ricoprono i pendii chiazzandoli con  petali  leggeri (cinque per fiore) di un tenero color rosa che si inframmezza  al giallo  acceso delle ginestre.

In autunno invece è tutto un occhieggiare di bacche rosso fuoco.

La rosa canina è una pianta spontanea chiamata anche rosa selvatica. Appartiene infatti alla famiglia delle rosacee, ed al genere Rosa.   Plinio il Vecchio la chiamò così, nel suo Naturalis Historia, narrando che  un decotto di radici curò la rabbia trasmessa dal morso di un cane ad un soldato romano.

Le proprietà  curative e gli usi di questa pianta sono molteplici. In particolare la rosa canina è un concentrato di vitamine e dunque molto utile per  rafforzare il sistema immunitario.  In rete potete trovare decine di articoli più approfonditi, che vi spiegheranno  tutte le caratteristiche scientifiche e mediche…  io, però, non voglio dilungarmi su questi aspetti …   Voglio invece parlarvi  di come utilizzo quelle meravigliose   piccole bacche, sode, lucide, dolci e di un rosso così intenso che non posso resistere al loro richiamo.

Si tratta  in realtà di falsi frutti (cinorrodi) all’interno dei quali si trovano  i frutti veri e propri (acheni)  costituiti da semini gialli frammisti a peletti, anche un po’ fastidiosi.

 

Io le raccolgo in autunno, in lunghe passeggiate con la mia bella cesta e un paio di guanti (perchè si sa, non c’è rosa senza spine!).   Ne metto sempre un po’ ad essiccare per poterne usufruire durante l’inverno. Quasi ogni giorno, per prevenire e curare raffredori e infreddature, mi preparo una bella TISANA calda, lasciando le bacche in infusione per una decina di minuti in acqua bollente. Ci aggiungo sempre un po’ di zenzero fresco, limone e miele. Il sapore è dolce e al tempo stesso leggermente asprigno, una vera coccola nelle giornate più fredde.

La tisana si può fare con le bacche fresche o con quelle essiccate, pestate in un mortaio o comunque spezzettate. Spesso ci aggiungo anche qualche bacca “alcolizzata”, quelle cioè che mi sono servite per preparare il liquore e che hanno acquisito un profumo particolare insieme alle spezie ed alla buccia di agrumi.

E questa è la mia ricetta per il LIQUORE DI ROSA CANINA

Prendo un grosso vaso di vetro, di quelli con la chiusura ermetica, ci metto circa 300 grami di bacche di rosa canina fresche, appena raccolte, lavate e fatte asciugare.

Le ricopro con 500 ml di alcool a 95 gradi. Ci aggiungo la buccia di un limone (senza il bianco!), un chiodo di garofano, un anice stellato e qualche pezzetto di stecca di cannella . Lascio tutto in infusione al fresco e al buio per 30 giorni, agitando  spesso il vaso.

 

Trascorso questo tempo filtro il tutto (le bacche le conservo in un barattolo per  aggiungerne qualcuna alla tisana come ho scritto sopra), poi preparo uno sciroppo facendo sciogliere sul fuoco 300 gr di zucchero in 300 ml di acqua. Lo lascio raffreddare e quindi  lo unisco al resto.

Lascio riposare il liquore per una quindicina di giorni prima di filtrarlo di nuovo attraverso  un panno pulito in modo che diventi bello limpido.

A quel punto lo posso imbottigliare! (Lo lascio a riposo per qualche settimana, prima di offrirlo agli amici).

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